L’esposizione vuole portare ad osservare il mondo che ci circonda in modo inconsueto e creativo, vedere un bosco in un cavolfiore, affidare strane semente in mano a giovani generazioni, riporre la propria fiducia in un cavolo. La sostenibilità richiede un cambio di paradigma dove lo sguardo posato sulla natura deve riproporsi necessariamente come quello dei vecchi contadini che osservando il proprio campo lo immaginavano nel futuro, curato ed accudito per poter essere sempre lì davanti ai propri occhi e agli occhi dei propri figli, nipoti, bisnipoti. Questa è la sostenibilità: dare la possibilità nel futuro più lontano possibile di partecipare di quella stessa visione. E ciò è possibile solo se la comunità affida un valore non spendibile a livello monetario, ma culturale a quella immagine e attraverso questo semplice atto innamorarsi nuovamente dei piccoli fenomeni del mondo della natura, come i semplici cavoli. Solo riscoprendone la bellezza e il valore è possibile prendersene cura affinché sia garantito un loro spazio in quel futuro lontano che così velocemente si avvicina.