Al Mart di Rovereto una grande rassegna dedicata ad Alceo Dossena (Cremona, 1878- Roma, 1937), “autentico falsario” che diede vita a una ricchissima produzione di opere scultoree realizzate nello stile e con le tecniche dei maestri antichi e rinascimentali.
Tra le figure più singolari ed enigmatiche del mondo dell’arte nel Novecento, Dossena fu autore di veri e propri capolavori capaci di ingannare l’occhio dei più esperti che li attribuirono a Donatello, Simone Martini, Giovanni e Nino Pisano, Andrea del Verrocchio e ad altri celebri artisti del passato. Le sue opere raggiunsero risultati di una qualità tale che vennero acquistate dai più grandi musei del mondo, per il tramite di antiquari che gli suggerivano i soggetti e gli fornivano i materiali.
Nel percorso, realizzato con più di cento opere provenienti da collezioni pubbliche e private, trovano posto una sezione dedicata al falso nell’arte tra Otto e Novecento e due recenti confronti: con le celebri teste realizzate da Angelo Froglia, Pietro Luridiana, Pier Francesco Ferrucci e Michele Ghelarducci, autori della “beffa delle false teste di Modì”, e con alcune copie dall’antico di Lino Frongia.