Memore dell’affetto e della stima che il Maestro Crocetti nutriva per l’artista giapponese, la Fondazione segue con particolare attenzione la sua attività e ha voluto ricordare Machiko, a 10 anni dalla sua scomparsa, attraverso le sue sculture.
Machiko era l’allieva prediletta di Crocetti; la ricordiamo attraverso le parole dello Scultore: “Machiko Kodera è arrivata in Italia negli anni Ottanta, quasi unitamente ad una folta schiera di giovani giapponesi attratti dal nostro Paese dalla millenaria cultura e dal ricchissimo e incompatibile patrimonio artistico, il primo impatto con la scultura l’ebbe all’Accademia di Belle Arti di Roma, in Via Ripetta, dove io ero titolare di una cattedra di scultura e dove erano accolti in buona esposizione i gessi riproducenti opere dei diversi templi d’oro della scultura nel mondo: l’intero fregio del Partenone, alcune famose Veneri greche, il grande monumento a Colleoni del fiorentino Verrocchio ed altre famose opere della scultura italiana. L’aula che mi era stata assegnata sin dal tempo della mia nomina era la più bella di tutta l’Accademia: il gruppo di giovani giapponesi, sette 7 otto, chiesero tutti l’iscrizione per l’anno che stava per iniziare. La giovane Machiko si distingueva per la grande volontà di lavorare, mostrando in quattro anni del corso ottima possibilità di apprendimento. Si licenziò con ottimi voti e iniziò subito a lavorare alla sua attività libera con buoni risultati. Esponendo in varie mostre, ha dato continua prova delle sue conquiste realizzando lavori e mostre personali in Italia e Giappone.” (Venanzo Crocetti, anni ’90)