Il progetto – concepito per lo Spazio Molini come intervento site-specific – indaga l’apparente familiarità dei motivi e dei pattern dello spazio pubblico, attivando un’indagine critica sul tema dell’architettura ostile, intesa come espressione di un design “paranoico e ansioso” (Robert Park) confliggente con l’esperienza corporea degli individui nello spazio urbano, al punto da comprometterne le libertà personali e politiche.
Meletiou assume come punto di partenza l’ambiguità del concetto di decoro, inteso da un lato come decorazione e dall’altro come decenza, attingendo agli oggetti del quotidiano per convertirli in sistemi ad alta tensione. È significativo nella sua produzione il ricorso all’immaginario legato al gioco, come si evince dal rimando alle giostre per l’infanzia o ai pallottolieri. Il processo di graduale drammatizzazione della materia altera la vocazione primigenia di questi oggetti, svelandone una nuova natura inospitale e insidiosa, che si concretizza proprio nel parallelismo e nell’ambiguità con le strutture dell’architettura ostile.
Le opere dell’artista sono a loro volta architetture che creano percorsi fisicamente impattanti: impedimenti, direzioni obbligate, aperture a punti di vista inesplorati, orientando l’attenzione dello spettatore grazie all’intervento diretto sulle sue possibilità di spostamento. Inevitabile, in questo senso, il richiamo al contesto sociopolitico cipriota, presente nell’eco simbolica del concetto di muro o barriera.
In occasione della mostra sarà realizzato e presentato il libro d’artista Epidermis, edito da Viaindustriae. La pubblicazione riunirà una serie di contribuiti teorici sui temi principali della mostra e una selezione di stampe dell’artista in edizione limitata.
La mostra è realizzata in partnership con L’Ambasciata della Repubblica di Cipro a Roma.
Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico "Estate Romana 2022 - Riaccendiamo la Città, Insieme" curato dal Dipartimento Attività Culturali.