La mostra personale di Stefano Cagol a cura di Emanuele Quinz dal titolo “Il fato dell’energia. Ghiacci glaciali, surriscaldamento e divinazioni” presso Castel Belasi a Campodenno (Tn) presenta un esteso e inedito percorso nella consolidata ricerca di Stefano Cagol, già premiato dall’Italian Council. Nella splendida cornice del maniero medievale con affreschi del Quattro e Cinquecento di matrice tirolese immerso nei meleti ai piedi delle Dolomiti patrimonio Unesco, troviamo una ventina di opere, video, fotografiche, luminose, sonore e installative, che vanno da rari lavori datati tra metà anni Novanta e inizio anni Duemila fino a quello ora esposto alla Biennale di Venezia agli Archivi della Misericordia.
Il visitatore è accompagnato in un viaggio visionario tra metafore universali, riti contemporanei, ghiacci e diluvi da opere fortemente evocative che testimoniano lo spirito coerente e anticipatore di questo artista, da sempre impegnato a sviscerare complesse questioni dell’oggi e del nostro stare nel mondo, tra fenomeni naturali e impatto delle nostre scelte.
La mostra è la prima dedicata a Stefano Cagol in Val di Non, dove questo artista ha deciso di vivere da quasi vent’anni, e inaugura la proposta espositiva di Castel Belasi Cultura, che da quest’anno diviene articolata e continuativa, dopo alcuni anni pilota a conclusione del lungo processo di restauro.
Stefano Cagol, oltre che alla Biennale di Venezia, quest’anno espone anche presso Kunstmuseum Wolfsburg in Germania e Kunsthall 3,14 a Bergen in Norvegia.
La mostra a Castel Belasi è visitabile fino al 30 ottobre.