La visita guidata alla mostra inaugura l’attività dell’Archivio di Reale Franco Frangi, aperto nel gennaio scorso a Bergamo.
Durante una conversazione tra l’artista e Paola Silvia Ubiali, responsabile dell’Archivio, è emerso il desiderio di approfondire l’esplorazione di alcuni aspetti del suo iter creativo attraverso una ricognizione selettiva di testimonianze eterogenee - alcune inedite - tra cui opere, fotografie, progetti, modellini in scala, oggetti di design realizzati dagli anni Sessanta agli anni Duemila.
Un’attenzione particolare è riservata allo studio dei tentativi, intrapresi con successo già negli anni Sessanta, di uscire dal perimetro del supporto quadrato o rettangolare del quadro tradizionale e alla Cellula abitabile, un’installazione luminosa di mt 2,10 x 3,50 x 2,80. Il concetto di corpo-spazio-ambiente anima l’ideazione di questo progetto realizzato nel 1969 che rappresenta uno dei lavori più significativi dell’artista e sembra anticipare gli spazi-ambiente rigorosi, minimalisti, privi di accessori superflui, modulabili all’infinito di Christophe Ouhayoun e Nicolas Ziesel fondatori nel 1999 di Koz Architects con l’obiettivo di sviluppare un’architettura espressiva e allegra, fondata sulla discussione, sulla sperimentazione e sulla “democrazia creativa”, aperta a qualsiasi situazione che spinga ulteriormente le innovazioni sociali e ambientali. Sottolinea Paola Silvia Ubiali: «Le numerose testimonianze proposte in mostra scandiscono oltre cinquant’anni dell’intensa e poliedrica attività di Frangi e attraversano fasi anche molto distanti della sua produzione, con incursioni nel realismo esistenziale milanese, nell’informale, nella pop art italiana, nell’optical art per terminare con l’arte concreta geometrica e l’adesione al Movimento Internazionale Madi, sostenuta dall’amicizia con il suo fondatore, Carmelo Arden Quin».