L’intento del progetto espositivo è quello di creare un dialogo tra antichi documenti d’archivio e opere d’arte contemporanea.
L’Archivio di Stato di Vibo Valentia conserva un fondo archivistico di atti notarili (1547-1895) che comprende al suo interno una piccola serie di “Testamenti segreti” (1614-1893).
I testamenti segreti, di norma consegnati chiusi e sigillati dal testatore affinché potessero essere aperti solo alla morte di questi e su istanza degli eredi, venivano conservati separatamente presso ogni ufficio notarile. Se nessuno degli interessati ne richiedeva l'apertura o se un nuovo testamento veniva redatto senza che il testatore ritirasse il precedente, rimanevano chiusi presso l'ufficio del notaio, per poi essere versati all’Archivio di Stato assieme agli altri atti.
L’allestimento, ponendo in relazione i testamenti segreti con le opere d’arte contemporanea individuate per questa esposizione, intende evocare suggestioni e riflessioni sul segno grafico nelle sue diverse declinazioni artistiche quale impronta dei tempi e traccia visibile del tentativo umano di divenire ‘memoria’.