“Le opere di Giuseppe Gallo sono caratterizzate da un fitto intreccio di segni, simboli e forme provenienti dal mondo reale e da quello fantastico. Profili umani si uniscono a forme stilizzate di animali in un festoso tripudio di segni…” Achille Bonito Oliva
Dodici figure si susseguono in una processione evocativa e straniante in cui sembrano danzare in assenza di gravità. I loro profili si allungano dal suolo verso il cielo come ombre che si sdoppiano riflesse allo specchio. Ogni sagoma ha caratteri e identità differenti e racconta la vita non solo sviluppata nello spazio ma anche nel tempo, un percorso che collega in un’unica danza momenti diversi delle ere dell’uomo. L’opera diventa una sorta di dialogo condiviso con lo spettatore come se anche quest’ultimo prendesse a sua volta parte al corteo dell’umanità che l’opera rappresenta.
La scultura riassume il dualismo archetipale dell’essere umano: istinto e utopia, concetto alla base della ricerca di Gallo. Le figure incarnano tale dualità antitetica mediante la posizione dinamica dei corpi in contrapposizione con quella statica delle nuche. I capi dei “Giocolieri” richiamano attraverso la loro torsione la posizione emblematica del pensatore, caricando l’intera opera di un’energia in fieri che precede un’azione che non trova compimento. La composizione è formata da dodici silhouette appellandosi a un linguaggio numerico caro all’artista: il numero dodici, infatti, indica il completamento di un ciclo, la perfetta totalità.
‘I giocolieri dell’armonia’ è un’opera che parla di territorio al territorio, raccontando la storia di alcune delle popolazioni che nel passato hanno attraversato la Maremma, contribuendo alla ricchezza e al patrimonio culturale della Regione.
In collaborazione con Mar. Sid. Maremmana Siderurgica e La Barca.