Video proiezione di sculture e opere in legno, ferro e materiali di riciclo presentati in una successione/trasformazione temporale a partire dagli anni ’70. Il paesaggio e la natura sono spesso protagonisti paritetici con le opere fotografate.
Scriveva Eleonora Fiorani: “Paesaggi silenti e misteriose corrispondenze è così che mi appaiono le opere fotografiche di Mavi Ferrando per il loro essere universi iscritti nel tempo e nell’attimo della visione e dello sguardo di corrispondenze tra superfici acquatiche, distese erbose e linearità architettoniche. Ė di questi paesaggi che fanno parte le sue sculture totemiche che mi appaiono come aliene creature arcaiche e contemporanei guardiani in contrasto o in dialogo dei suoi paesaggi del silenzio, brulicanti di vita vegetale e animale visibile e invisibile e della musicalità che le accompagna.
Le sue sculture totemiche e insieme liberty intagliate nel legno per il loro essere lievi come le foglie di cui hanno la grazia e la poesia si inseriscono perfettamente nel paesaggio come se da sempre lo avessero abitato. La loro levigata leggerezza e la loro flessibilità, le morbide curve, il gioco dei pieni e dei vuoti ne fanno stranianti creature, personaggi di un immaginario mondo in cui si incontrano poesia e dimensione ludica.” …