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Mauro Molle - Specchio riflesso
Personale di Mauro Molle che attraverso le sue opere grottesche racconta frammenti di una quotidianità contemporanea per certi versi folle.
Mauro Molle, Everybody play the game, 2018, olio su tela cm 100x120, courtesy Galleria Edarcom Europa
8 ottobre 2022
10:30 – 19:30
Descrizione

Sabato 8 ottobre, nell’ambito della Diciottesima Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, la galleria Edarcom Europa ospita la mostra “Specchio riflesso”, personale di Mauro Molle a cura di Francesco Ciaffi e Alice Crisponi.

Mauro Molle, apprezzato artista del panorama romano, fa propri gli studi di anatomia artistica per sovvertire il notoriamente “classico” concetto di figurativo. Già a partire dal primo decennio del Duemila, la creazione artistica di Molle si concentra sullo studio della figura umana, analizzata, delineata e poi scomposta. Le sue Decostruzioni (2012/15), infatti, si incentrano sulla volontà di dare forma alla condizione esistenziale dell’uomo moderno. Sembrerebbe, però, che l’amorfismo sia l’unica veste che più rappresenti questa condizione e, per Molle, l’uomo si fa membra, arti, frammenti di carne e ossa disgiunti, come a ricalcare una dolorosa condizione in cui vanità dell’essere, vizi e debolezze esautorano l’integrità di valori, virtù e libero arbitrio. L’uomo di Molle è un uomo letteralmente a pezzi, un uomo perso, le cui membra sembrano vorticare, convulse ed ossesse, alla ricerca di un appiglio che il bianco sfondo della tela sembra non sapergli fornire.

Tutto sembra così irrimediabilmente perduto. A meno che non si ceda all’idea di una radicale trasformazione. Il successivo ciclo pittorico dell’artista, Kaleidozoo (2016), è una drastica metamorfosi, apparentemente retrograda, risoluta e risolutiva. Delle fattezze umane, neanche l’ombra: figure animali si stagliano su sfondi caleidoscopici e decori ornamentali. Che sia questa archetipizzante riconnessione con la natura l’epifanica via di fuga per l’uomo moderno?

L’ultimo ciclo pittorico dell’artista svela un finale differente. Le sue Little stories (2018) raccontano un destino infausto per l’uomo contemporaneo, incapace di tornare alle origini e ormai anestetizzato da una iperstimolante società contemporanea, che lo rende così bestiale da non essere più capace di trovare armonia con il mondo naturale. E la figura si fa perturbante: metà animale metà umano, l’uomo di Molle è un kafkiano ibrido, spaventosamente familiare. Queste bestie mitologiche non temono più l’horror vacui delle Decostruzioni; preferiscono, piuttosto, riempirlo di futilità, oggetti e dispositivi dei nostri tempi capaci di sovrastare quel pericoloso e vuoto silenzio.

É il caos dei nostri tempi, e in esso ci riconosciamo, tipizzati con i nostri vizi, usi e consumi. La tavolozza vivace e sgargiante delle opere dell’artista contribuisce ad alleggerire gli intenti e la denuncia si fa ironica presa in giro delle più grottesche e bizzarre caricature dell’uomo contemporaneo, portandoci a riflettere con un sorriso.

La mostra è visitabile con ingresso libero.

Galleria d'Arte Edarcom Europa
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