Personale fotografica di Raffaele Montepaone a cura di Melissa Acquesta.

La Mostra espone ritratti delle donne di Calabria e dialoga con l'esposizione di documenti antichi selezionati ed esposti provenienti dall'Archivio d'Istituto che offrono la possibilità di indagare la relazione tra eventi tragici accaduti come calamità e guerra ed il patrimonio monumentale del territorio.

Attraverso i carteggi, rilievi e disegni scopriamo come i Monumenti e le Chiese fossero luoghi a volte da abbandonare e da cui tenersi lontani e altre da raggiungere per ottenere aiuto, conforto, riparo, rifugio.

A dialogare con i preziosi documenti le opere di Montepaone che ritrae le donne di Calabria, da sempre vere custodi dei luoghi.

Nell'entroterra calabro erano le donne ad avere le chiavi della Chiesa, che si occupavano di custodire ed animare i luoghi simbolo e cuore della comunità, questi luoghi poi, spesso, erano patrimonio monumentale, incarnazioni di bellezza.

LIFE è il progetto fotografico di Raffaele Montepaone, giovane artista vibonese, che prende vita nel 2007 con il primo scatto a Stilo, piccolo borgo dell'entroterra jonico reggino, dove Raffaele comincia la sua ri-cerca socio antropologica.

Il progetto si compone di due serie di opere Faces ed Hands. Volti e Mani solcate dal tempo e dalla fatica, vecchi abitanti di paesi abbandonati che sembrano immersi in un passato immemorabile sono i soggetti che affascinano l’artista e che rappresentano per lui la vera bellezza.

Colmi di dignità e vitalità nonostante l'usura del tempo sono i centenari calabresi che Raffaele ricerca affannosamente e rappresenta con una personalissima chiave di lettura monocromatica, cosicché, anche quando manca l'ambientazione in un'opera, l'osservatore è comunque in grado di percepirla e respirarla.

I suoi protagonisti diventano quasi figure mitologiche, lontane dalla storia, lontane dall’osservatore ed il bianco e nero ne aumenta la distanza.

LIFE è anche un documento su usi e costumi delle vecchie generazioni calabresi e sui loro legami con la terra, metaforicamente visibili nei solchi dell'epidermide. Le sue non sono soltanto rappresentazioni di vita rurale ma intimi ritratti nei quali emerge un vissuto intero, immagini evocatrici di tempi passati, personaggi che sembrano sopravvissuti all’apocalisse culturale della società consumistica che ci impongono di fermarci e riflettere.