In Pètuddha la carta velina pigmentata oscilla leggermente secondo specifici pattern ritmici, presenza sonoro-visuale metaforica del movimento delle ali di una farfalla. Quanto più è circondata dal silenzio, tanto più l'installazione è libera di vibrare seguendo i suoi percorsi sonori. Quanto più aumenta il rumore di fondo "antropico" nell'ambiente che la ospita, tanto più essa tace e cessa o riduce i propri movimenti.