Tiziana Cera Rosco, dopo aver esposto nel suo studio all’Orto Botanico dell’Università di Palermo e nella Chiesa di S. Euno e Giuliano l’opera “Fiore della non conoscenza”, una vulva rosso melograno dalle dimensioni di 5 metri, dipinta con la tecnica della battitura su lenzuolo che prende il titolo da un’opera di mistica medioevale, torna a parlarci della sua ricerca di verticalizzazione dell’immagine originaria. Ossia la ferita del costato di Cristo che cambiando di posizione diventa mandorla e dunque una vulva eccellente dei trapassi spirituali nelle tradizione medioevali e nel contemporaneo.
Insieme a Lorenzo Chiuchiù, poeta e filosofo, che con un suo verso ha ispirato il libro che Tiziana Cera Rosco sta scrivendo sull’argomento, e insieme alla scrittrice e indologa Laura Liberale che ha già introdotto il lavoro dell’artista su “il femminile come figura della soglia”, si parlerà della contemporaneità del gender sul tema della Vulva Christi, di iperboli spirituali e carnalità dell’ulteriore nelle opere che l’artista ha dedicato all’argomento.
L’appuntamento è per il 7 ottobre alle 21.00 sulle piattaforme di Instagram e Facebook dell’artista
instagram.com/tizianacerarosco
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