Nei primi anni '60 il musicista Piero Grossi ha condotto ricerche sulla musica elettronica programmata utilizzando una metodologia comune con l'arte visiva, cinetica e ottica. Arte e musica mostrano - come scrisse a Marcatre nel 1965 - l'affinità nella "... riduzione dei mezzi, nella concentrazione della ricerca di valori con il minor numero possibile di mezzi. Vedo che i quadri usano pochi colori; noi usiamo pochi suoni e cerchiamo di trarre da essi tutti i valori che possono dare".
Intorno al 1965 Grossi registra un repertorio di eventi sonori presso lo Studio di Fonologia di Firenze, tra cui "Battimenti". I battimenti sono un fenomeno di fisica acustica causato dalla sovrapposizione di una o più onde sonore. L'obiettivo era quello di creare una sorta di "materiale sonoro" da utilizzare per altre composizioni. "Battimenti" può essere sentito anche come un'opera compiuta, tanto che qualcuno, come Albert Mayr, uno dei maggiori collaboratori di Grossi all'epoca dello studio "S 2F M" di Firenze, si è pronunciato definendo "Battimenti" come una delle "opere più affascinanti del secolo scorso" per la massima espressività pur nell'essenzialità del suono.
Negli stessi anni Sessanta, il pittore Romano Rizzato realizza opere che richiamano l'arte cinetica e ottica. In queste opere, la centralità è il movimento e l'uso di pochi colori, spesso solo in bianco e nero.
Oggi, in questo progetto <BATTIMENTI 2.5> Rizzato realizza un'opera grafica, ispirata al suo periodo ottico-cinetico degli anni '60-'70, ma concepita con l'unico scopo di poter essere letta (grazie alla collaborazione del musicista Sergio Maltagliati) come una partitura musicale.
Maltagliati utilizza 11 frequenze sonore, da 395 a 405 (le stesse utilizzate da Grossi), combinate come suggerito dalla calligrafia della "partitura" di Rizzato".
Il materiale sonoro così ottenuto viene poi modificato dal software "autom@tedMusiC" Generative Music (versione 2.5) che genera una musica completamente automatica e sempre diversa.
Il nostro lavoro è stato condotto con profonda indipendenza, ma una volta terminato si intravede una profonda relazione comune, in quanto l'arte cinetica dell'opera pittorica di Rizzato (per sua natura) si proietta dallo "spazio" del foglio al movimento nel "tempo". (area generalmente riservata alla musica).
Il tempo diventa il contenitore (per un uso successivo) di suoni o immagini o di entrambi insieme. È un'esperienza che sperimentiamo ogni giorno quando vediamo nella nostra realtà immagini in movimento e ascoltiamo suoni, senza un'apparente relazione.