Le opere dei due artisti italiani che del dialogo e del confronto con altre discipline hanno fatto la propria cifra stilistica, conviveranno in via Cluverio 7, sede dell’officina/residenza.
SINOPIA è, tecnicamente, il disegno preparatorio usato in epoca medievale e rinascimentale per la realizzazione degli affreschi ed è anche il titolo scelto per la mostra dal pittore e scultore Michele Canzoneri (Palermo, 1944). Con tale titolo l’artista intende mettere in evidenza l’importanza della dimensione progettuale del suo lavoro, qui presentato attraverso una densa selezione di opere - una dozzina, tra opere su carta, pitture e sculture-, nonché il complesso registro, tanto tecnico quanto estetico, nel quale si colloca il suo originale linguaggio artistico: un procedere tra la dimensione grafica, pittorica e plastica a partire dalla dimensione della ‘linea’ - come nella sinopia per l’appunto -, e sempre in bilico tra ideazione e progettualità da un lato, e realizzazione compiuta dall’altro.
La mostra, a cura dello stesso Canzoneri, è la prima dopo la pausa forzata del Covid e presenta al pubblico alcune opere inedite dell'artista tra cui "Rosso Mediterraneo", una tecnica mista su carta antica completata quest’anno. La selezione dei lavori in mostra, inoltre, permette di ripercorrere alcune tra le tappe più importanti della produzione artistica di Canzoneri nel suo legame con la storia e con luoghi quali la Sicilia - grazie all’incontro a Cefalù con la figura di Re Ruggero e a Palermo con l’ignoto marinaio dei sotterranei del Palazzo dei Normanni - ma anche con altri luoghi del Mediterraneo, come il sito archeologico di Ebla, in Siria (III-II millennio A.C.).
Due le opere musicali “in mostra” del compositore e musicologo Giovanni Damiani (Palermo, 1966). Erede di una famiglia di ingegneri e architetti, Damiani considera “il suono come spazio da abitare che ci fa vedere e che ci tocca, con spazializzazioni elettroniche e naturali, con nuovi modi di disporsi ad ascoltare.”