Una mostra che racchiude una serie di fotografie costruite partendo dall’analogico, che raccontano i ricordi dell’artista attraverso luoghi e oggetti.
Keilahn Aio sull’isola di Pohnpei, nell’oceano Pacifico, significa “l’altro lato di ieri”, una specie di “C’era una volta...” o “Molto tempo fa in una terra lontana lontana...”
Quando stai costruendo un ricordo stai scegliendo cosa dimenticare. Se lo dimenticherai o no è ininfluente, hai individuato cosa è sacrificabile.
Pian piano diventerà sfocato e distante.
Il destino di chi vive in un posto altro da dove è nato è di ricercare sempre un punto fermo. Un puntino che in fila con gli altri disegni una casa. Puntini come “lieux de mémoire”, ovvero
luoghi fisici o oggetti che fungono da contenitori della memoria. Non vengono costruiti apposta, vengono eletti. Ognuno di noi riconosce e nomina i propri per creare una personale
geografia emotiva.
Questo è il racconto per immagini di come funziona per me.
ANNA GIUNTINI