A cura di Fortunato D’Amico, l’esposizione racconta la visione di Franco Perrotti attraverso un percorso che si snoda sui due piani della sede espositiva, per un totale di 1100 mq, offrendo al pubblico un viaggio visivo, concettuale ed emotivo nel suo processo creativo, da sempre così legato all’artigianalità del gesto e alla riflessione sulla finalità dell’oggetto nella sua relazione con l’uomo. Questa prima antologica dedicata a Perrotti nella città di Milano, dove tutto per lui ha avuto inizio, vuole mettere a fuoco il suo percorso completo e la sua visione critica nei confronti di un design fine a sé stesso e di un’arte che sia di pura estetica. Il percorso inizia al primo piano della fabbrica, dove lo spettatore è invitato a seguire un percorso che prevede sei tappe, sei “stazioni” monotematiche, ognuna concepita come un rifugio di memorie, prototipi, appunti, modelli, oggetti e visioni. Queste tappe raccontano la storia di un pensiero in evoluzione, rendendo omaggio ai 5 brand che Franco Perrotti ha selezionato e con cui ha maggiormente collaborato nel corso della sua carriera: TECNO SPA, POLTRONA FRAU, MOROSO, FARAM, AIRON.
Una sezione speciale è dedicata a RUDE BRAVO, il laboratorio di design nato in Abruzzo frutto dell’ostinata e cocciuta volontà di Franco Perrotti, assieme a Mario Mariano e Tanino Liberatore. Rude Bravo rappresenta l’espressione più radicale e poetica di un’idea di design che afferma la forza visionaria del progetto come “sogno ben sognato prima di essere un marketing sofisticato”. Il passaggio dal design all’arte. Il viaggio prosegue e si conclude al piano terra, dove si apre un nuovo scenario: spazi aperti contenitori di altre storie, di altre visioni e di altri contenuti. Protagonista di questo secondo momento espositivo è anche il grande Dissuader. Il “DISSUASORE” è una metafora che prende corpo in un piccione, gigantesco e allegorico, frutto di grande lavoro manuale e molta tecnologia. Proposto in mostra nella sua versione in acciaio, ma anche in fusioni, alluminio, ceramica, resina, il Dissuasore diventa emblema della complessa relazione tra esseri umani e tra uomo e ambiente naturale. È con opere come queste che Perrotti ha iniziato a misurarsi con gli oggetti mastodontici in cui sboccia oggi la sua ricerca, trasferendo la gestione ed i criteri di un progetto di design in un’opera d’arte. Forse – si chiederà il visitatore – stiamo entrando in un’altra dimensione, un’altra narrazione? When I was a designer… Appunto.