Con la Terza Risonanza, la GAM di Torino prosegue nel mese di ottobre il suo percorso di indagine sui linguaggi dell’arte contemporanea, articolando un nuovo nucleo tematico che esplora l’incontro tra incanto, sogno e inquietudine.
L’incanto a cui qui si fa riferimento non è mai pacificato né puramente estetico: si alimenta di ambiguità, di slittamenti percettivi, di quelle crepe sottili che si aprono nella superficie del reale e ne svelano il lato più fragile, misterioso o perturbante.
Le mostre che compongono questa Risonanza (Notti, Elisabetta Di Maggio, Linda Fregni Nagler e Lothar Baumgarten) offrono esperienze visive e sensoriali in cui la fragilità dei materiali, l’uso della luce e dell’ombra, l’ambiguità e la rivelazione delle immagini, conducono il pubblico in un paesaggio sconosciuto, poetico e perturbante.
La Terza Risonanza si intreccia anche con la collezione storica della GAM, grazie a un accurato lavoro di selezione e accostamento. Come ogni volta le opere del passato entrano in dialogo con quelle contemporanee, attivando connessioni temporali e concettuali inedite, e rafforzando l’idea di una continuità dinamica tra memoria e presente, tra sedimentazione e risonanza.