L'8 ottobre 2025 sarà organizzata una visita guidata della mostra, che comprende una sala immersiva al piano terra dell'edificio dell'Istituto di Cultura e quattro sale con opere pittoriche, sculture, videoinstallazioni che ripercorrono un viaggio lungo 150 anni tra tradizione e innovazione per scoprire un caso unico di continuità artistica tutta italiana in cui ciascun artista è stato in grado di muoversi con successo esprimendosi attraverso le tecniche, le avanguardie ed i gusti del proprio tempo. Una sala immersiva al piano terra del Palazzo il percorso inizia – o lo conclude in questa visione uroborica del tempo artistico familiare – con una installazione/dialogo tra le nature morte e ibride di Matteo Basilé e i video ritratti di Davide Cascella. Nelle sale espositive al piano nobile del Palazzo si dischiude il viaggio a ritroso della mostra seguendo i punti distintivi di quel laboratorio creativo che contraddistingue tutta la dimensione artistica e creativa familiare. Aprono il percorso le creazioni delle nuove generazioni della famiglia Cascella (la quinta generazione): Matteo Cascella, in arte Matteo Basilé (1974), Davide Cascella, in arte Davide Sebastian (1981), Jacopo Cascella (1973).Risalendo nel tempo alla quarta generazione si apprezza la particolarità materica di Susanna Cascella (1956) che intreccia nei suoi tessuti percorsi segreti. Tommaso Cascella (1951) fa riaffiorare il segno di una scrittura pittorica primordiale che trasforma il colore in energia cosmica. Marco Cascella (1949) ci conduce negli abissi cellulari, trasformati in paesaggi astratti dove la materia rivela segreti invisibili. La mostra continua con la scelta delle produzioni che legano la terza generazione familiare allo studio delle avanguardie della propria epoca: Andrea Cascella (1919-1990), ceramista e scultore fondamentale nel panorama internazionale novecentesco. Di Pietro Cascella (1921-2008) sono esposte celebri testimonianze del suo percorso artistico.Il percorso della mostra continua nella profondità delle radici della famiglia di seconda generazione con l’occhieggiare alle tendenze europee dell’epoca nella Natività (1934) di Tommaso Cascella (1890-1968) e con Michele Cascella (1892-1988),che illumina la realtà̀ con i suoi acquerelli e pitture vibranti, colmi di luce mediterranea. Infine, grazie all’importante prestito del Museo Civico “Basilio Cascella” di Pescara si accede alle opere di Basilio Cascella (1860-1950)