La casa viene qui indagata come simbolo primario di umanità, nella sua accezione simbolico-riconoscibile come principio di astrazione che partendo dal “reale” diviene elemento portatore di concetti e significati, quali la sicurezza personale, la necessità di un rifugio, la possibilità di un posto intoccabile, la protezione. L’opera grafica deriva dalla teorie delle ombre, codice di rappresentazione che viene utilizzato per rendere la realtà; ma il reale che è questione dell’arte non deve essere scambiato con il vero che diviene solo un lontano riflesso del pensiero, l’inarrivabile. Reale e virtuale sono quindi riflessi di cultura e questioni altre in cui la contemporaneità si dipana e su cui diviene necessario riflettere. Ad oggi cosa significa casa? Teoria delle ombre indaga il processo culturale che garantisce al simbolo la sua realtà diventando contemporaneamente presente e assente; infatti l’ombra della casa, incisione della luce, è rappresentata piena e volutamente non aderente alla teoria stessa delle ombre, è rappresentata sfalsata, sttropicciata. Teoria delle ombre è una domanda non sanata, una questione aperta che, multipla dovrà essere indagata da chi deciderà di aderire al progetto. Infatti chiunque potrà scaricare una copia del manifesto ed essere portavoce di nuove riflessioni contemporanee. Ciò che definisce un luogo è la casa, mentale, reale o raffigurata, questione dell’affetto e della nostra necessità di radici a cui non importa se l’ombra non è coincidente con la luce del sole. Eppure la nostra contemporaneità sembra un appuntamento di ombre che possiamo solo mancare, quando di fronte a noi troviamo il vero. La casa quindi può essere letta come sottolineatura dell’importanza del nostro mondo, qualsiasi esso sia: è bene dire che le teorie delle rappresentazioni sono quanto di più lontano dalla verità del mondo, quanto più esse vengono codificate. Questioni di pensiero e di geografia.
Il progetto Teoria delle Ombre propone un manifesto grafico che esplora questo tema attraverso l’ombra della casa: volutamente imperfetta, stropicciata, non coincidente. Un segno che diventa domanda aperta sulla realtà e sulla nostra coscienza collettiva.
Durante l’evento chiunque potrà scaricare liberamente la locandina e decidere come farla vivere:
- appenderla in città,
- stamparla come volantino da distribuire,
- incorniciarla come opera,
- condividerla sui social,
o trasformarla in un gesto personale e creativo.
In questo modo, il manifesto diventa non solo immagine, ma azione collettiva, strumento di formazione e riflessione condivisa.
Invitiamo chi partecipa a taggarci sui social, in modo da poter monitorare tutte le opere che contribuiscono a questa azione collettiva.
@lucrezia_zaffarano
@irene.fedrigo