4 ottobre 2025
sab: 11:00 – 20:00
Nella sua pratica artistica Maria Sky esplora le relazioni tra spazio, natura e presenza umana, considerando lo spazio come materiale vivo e mio co-creatore. La natura occupa un ruolo centrale: non come musa o sfondo, ma come partner attivo. I processi di crescita, decomposizione e rigenerazione diventano al tempo stesso materia e metafora, intrecciandosi con tecnologie contemporanee come la realtà aumentata, i media interattivi e l’intelligenza artificiale. Semi dormienti, micelio, polvere di roccia, nuvole, superfici d’acqua e costellazioni coesistono con dispositivi tecnologici che mettono in dialogo l’effimero e l’eterno, il naturale e l’artificiale, il micro e il macro. Scrive Sky “Il mio obiettivo è liberare spazi e oggetti dai loro confini percepiti, affinché possano raccontare altre storie e generare nuove connessioni con chi li attraversa. Il mio lavoro invita a rallentare, a osservare con attenzione rinnovata, a immaginare forme alternative di relazione con lo spazio in un’epoca di profondi mutamenti ecologici e culturali. Ogni progetto mi guida verso il proprio linguaggio”. Scultura, installazione, fotografia, media digitali: l’artista si muove liberamente tra le forme, in una continua esplorazione di ciò che lo spazio può diventare — un rifugio, una soglia, un ponte tra l’intimo e il cosmico, tra l’apparente immobilità e la trasformazione incessante. Maria Sky (Russia, 1997) ha iniziato il suo percorso artistico come violoncellista, per poi dedicarsi alle arti visive all’età di diciannove anni. Formatasi tra Italia, Francia, Svizzera e Germania, ha conseguito con lode il diploma magistrale in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto la guida di Massimo Bartolini. La sua pratica interdisciplinare fonde scultura, installazione, fotografia e media digitali, con un focus su biomateriali viventi e strategie non antropocentriche. Nel 2025 il suo lavoro è presente nel Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia e verrà integrato in un’installazione permanente all’interno di una collezione pubblica dell’Italia centrale.