In occasione della XVIII° Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, la Galleria Arte Toma ospita per il secondo anno consecutivo MIRC - Movimento Indipendente Ricerche Contemporanee, un progetto ideato e curato da Marta Toma.
MIRC è un progetto artistico diffuso che stabilisce una connessione tra due poli attrattivi opposti. Una rotta di 1200 km che attraversa l’Italia contemporanea da Milano a Reggio Calabria (MI-RC) per un’indagine sulle identità/alterità che la compongono, azzerando la dictomia nord/sud - centro/periferia - meta/origine.
MIRC è un contenitore fluido e inclusivo che sconfina oltre la fisicità dei luoghi. Un HUB immersivo di idee e progetti aperto a tutti i linguaggi espressivi di chi vive o ha vissuto un’esperienza di confino spirituale, intellettuale o professionale. Un format espositivo che si configura in una serie di “stanze” (fisiche/virtuali) in cui si attivano delle “finestre di dialogo” tra più utenti, come l’omonima interfaccia social degli anni ’90.
La seconda tappa di MIRC si contamina di nuove proposte e aggredisce simbolicamente le pareti della galleria con le affissioni e le proiezioni di due giovani visual designers nella “Project room: GRB + GT”.
La loro prima collaborazione nasce nel contesto di OLO, un collettivo performativo attivo tra Milano e Reggio Calabria, la cui ricerca estetica è incentrata sugli effetti della distorsione dell’immagine e del suono come strumento di alterazione ed espansione della percezione sensibile in chiave olistica (dal greco ὅλος - hòlos, cioè «totale», «globale»), perseguendo il concetto di arte totale.
Ispirati dal tema trainante della giornata del contemporaneo, in questo capitolo si interrogano sul concetto di sostenibilità ambientale nell’epoca della massificazione e della mercificazione di cui sono eredi diretti. Strumentalizzando parole, immagini, gesti, suoni reiterati e decontestualizzati, ricuciti in una trama fitta di contraddizioni, tracciano un percorso aperto ad infinite traiettorie in cui il tempo e lo spazio scorrono fluidi in un caleidoscopio di prospettive sconnesse che è solo uno degli infiniti mondi possibili.